Il papa, nel corso del suo primo discorso a Colonia, si è espressamente rivolto ai non credenti, esortandoli “a dare a Dio la possibilità di parlarvi”. Nessun ateo, se Dio gli parlasse, lo respingerebbe: è evidente quindi che ciò non accade. Ma sorvolondo sulla metafora, invero molto teologica, utilizzata da Benedetto XVI, la formulazione dell’invito rende palese un dato di fatto: gli atei, e specialmente i giovani atei, iniziano a essere così numerosi da meritarsi la considerazione papale. Anche se è finalizzata alla loro conversione.
Lingue disponibili
Articoli recenti
- La clericalata della settimana, 21: le autorità di Venezia alla messa per “incoronare” la Madonna
- Il papa e il presidente: un Quirinale per due
- Diritti LGBT+: la strada per l’uguaglianza passa dalla laicità
- La clericalata della settimana, 20: il presidente Mattarella invia messaggio familista agli Stati generali della natalità
- I problemi del mondo universitario
- Venezia 12-13 maggio: due incontri internazionali su non credenza e non credenti