Una Corte di appello USA ha accolto il ricorso di un carcerato, il quale aveva denunciato che le autorità giudiziarie del Wisconsin, negando il permesso di creare un gruppo di studio di atei, finivano per violare il Primo Emendamento. La Corte Suprema degli Stati Uniti aveva già stabilito, a suo tempo, che una religione non deve essere necessariamente basata sulla credenza nell’esistenza di un essere supremo.
Il Dakota Voice ha pubblicato un articolo sulla vicenda.
La sentenza è in effetti abbastanza sorprendente. Anche l’UAAR lotta affinché l’uguaglianza di diritti tra credenti e non credenti si concretizzi in parità di diritti delle organizzazioni di credenti e non credenti, come avviene in Belgio e Germania e come è riconosciuto implicitamente dalla stessa Costituzione Europea. E in questa direzione aveva redatto il documento presentato nel corso di un’audizione parlamentare sulla libertà religiosa. Ma la nostra associazione ha ben chiara la distinzione tra ateismo e religione: si vedano, ad esempio, le nostre tesi.