L’8 per mille statale salva il bilancio di Catania

I ballerini brasiliani saranno felici. I librai di Catania pure. Come il loro sindaco, del resto. Sicuro che le casse dissestate del Comune assalito dai creditori sarebbero state presto rimpinguate dal governo. Il provvedimento «quasi» ad hoc atteso da Umberto Scapagnini, il sindaco di Forza Italia che è anche medico personale del premier, Silvio Berlusconi, è infatti puntualmente arrivato. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale con la data del 18 agosto e quindi già in vigore. Confermandosi assai ben mirato perché Catania si rivela l’unica città ad avere alla lettera tutti i requisiti per usufruire dei 18 milioni di euro l’anno a partire dal 2005 messi a disposizione del governo per il sostegno dell’occupazione. Librai e ballerini brasiliani saranno dunque pagati. Per l’esattezza con una parte dei fondi dell’8 per mille destinati dai cittadini alla gestione diretta dello Stato. La copertura dei 18 milioni di euro viene infatti assicurata in parte con soldi prima accantonati dal governo per le esigenze del ministero degli Affari Esteri, in parte con la riserva destinata all’Orientamento e la modernizzazione del settore agricolo e per il resto (ovvero per 10 milioni di euro a partire dal 2006) proprio dall’8 per mille dell’Irpef di competenza dello Stato. Un gruzzoletto di circa 140 milioni di euro l’anno (il 13% dell’8 per mille complessivo, gran parte del quale va alla Chiesa cattolica) al quale nonostante i vincoli di destinazione, perché i fondi dovrebbero finanziare interventi di interesse sociale o a carattere umanitario, il governo è sempre più spesso costretto a ricorrere. Prima per le esigenze più disparate dei conti pubblici, con la Finanziaria del 2004 che svincolava 80 milioni di euro l’anno della quota statale. Oggi, intaccando anche la quota residua per gli interventi sociali e umanitari, per risolvere le grane del Comune etneo. E solo di quello, non di altri. […]
L’articolo di Mario Sensini è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera
Questo ennesimo scempio dimostra che è assolutamente indispensabile un’iniziativa legale volta a tutelare i cittadini che, oramai turandosi il naso, scelgono la casella “Stato” sulla propria dichiarazione dei redditi. Per chi vuole saperne di più, sul nostro sito è disponibile una scheda sull’Otto per mille.

Archiviato in: Generale