Maurizio Maggiani è l’ultimo vincitore del Premio Strega.
[…] Non ho mai sentito la necessità di camuffare o attenuare, o anche semplicemente usare con discrezione, la natura duplice della mia formazione genetico-culturale, neanche di fronte a me stesso; per questa ragione ho sempre proclamato le mie radici cristiane e libertarie al cospetto di qualunque ragionamento le coinvolgesse -l’avrei fatto anche davanti a Bakunin, se la storia me lo avesse consentito- e in questo essendo assai più pensosamente consapevole che orgoglioso, carico più di domande e dubbi che di certezze e risposte. Ora non più. Ora veramente con ‘sta storia delle radici cristiane ho fatto il pieno di pazienza e tolleranza. Il discorso del senatore Pera è stata la goccia ultima e drammaticamente definitiva; le gocce dell’acqua cheta prima o poi rovinano i ponti. D’ora in poi rinuncerò a considerare le mie radici cristiane nella deprimevole certezza che siano state svuotate di ogni dignità e verità. Immagino che andrò cercando le mie profondissime radici anarco-pagane. […] È il mio gesto di protesta contro l’indecenza, la malafede, l’abominio apostatico con cui un gruppo di potere politico, profondamente ateo per la gran parte dei suoi membri, ha pervertito, forse in modo indelebile, la parola cristiano. […] Leggetevi la storia dei Santi Cirillo e Metodio, e date un’occhiata a quali metodi di evangelizzazione a fil di spada hanno consegnato le Russie alla vera fede. Tolleranza di che? Chiedete a un teologo che c’entri la democrazia con il cristianesimo e in particolare con il cattolicesimo. Qualunque sia il suo orientamento risponderà: niente. A parte alcune chiese riformate e alcune comunità ultra minoritarie -riformate e nate anche per un intimo bisogno di democrazia- la pratica democratica è a dir poco estranea in una chiesa che si regge sull’assolutezza della gerarchia verticale. Non mi risulta che negli ultimi 1800 anni i fedeli eleggano i loro vescovi con liste aperte e nemmeno chiuse. I vescovi li eleggono i papi o gli imperatori, il Papa viene insediato nella sua suprema cattedra dallo Spirito Santo per mano del conclave dei cardinali. È questo il genere di democrazia a cui aspirate? Credo di sì. […] Ma la cosa più perversa è che, all’ultimo momento, avete ben pensato di arricchire il concetto con l’aggiunta di giudaico. Radici giudaico-cristiane. Che gesto di rivoltante ipocrisia. Come se la storia del cristianesimo non sia segnata, tra l’altro, dall’ossessione di cancellare, annientare ogni traccia di presenza, anche solo l’ombra della presenza, giudaica nel pensiero, nella cultura, ovunque. […]
L’articolo di Maurizio Maggiani è stato pubblicato sul sito de La Sicilia