Certo non si è trattato del classico primo giorno di scuola per i 450 bambini e ragazzi dell’International e dell’Oxford school di via Panama. Infatti ieri i cancelli della scuola per loro erano chiusi. Il motivo: acqua e luce staccate senza alcun preavviso. Potrebbe apparire un caso di quotidiano disagio se non fosse che la questione risale all’incirca ad un anno fa, quando il complesso edilizio aveva suscitato l’interesse di un immobiliarista romano, Giuseppe Statuto, e la confraternita di Sant’Antonio da Pavona, proprietaria dello stabile di via Panama 25, aveva chiesto all’Oxford e all’International school di andarsene. Del resto Statuto, il terzo rampante “cavaliere del mattone” con Stefano Ricucci e Danilo Coppola, non è nuovo a questo genere di cose. Più volte in passato aveva raccontato il suo ingresso nella finanza. La prassi era acquistare istituti di preti e suore, trasformarli in complessi residenziali composti da appartamenti lussuosi e rivenderli a peso d’oro. I due istituti privati (l’ex istituto dell’assunzione, ndr), che complessivamente contano una scuola materna, una elementare e una media e che ospitano bambini, italiani e stranieri, fra i 2 e i 14 anni si erano però opposti ricorrendo al Tar e ottenendo di poter restare nello stabile fino alla conclusione dell’anno scolastico 2005/2006. Ma venerdì scorso viene staccata la luce, poi tocca all’acqua. […] Ma anche i bambini si sono mobilitati inviando una lettera al Papa e una al sindaco di Roma Veltroni. “Caro Benedetto XVI, ci hanno detto che sono i preti e le suore che non ci vogliono far entrare perché vogliono vendere la scuola a un signore che vuole fare appartamenti delle nostre aule. Tu che sei a capo di tutti loro ci puoi aiutare? Noi vorremmo iniziare le lezioni come gli altri bambini”. Intanto la Procura della Repubblica ha dichiarato che aprirà un’indagine. Il reato ipotizzato è quello di interruzione di pubblico servizio.
Fonte: Roma One
Chiedere aiuto al mandante non è mai una scelta saggia. Per darlo, dovrebbe sconfessare Ruini. Ma le vie del Signore sono infinite (come quelle della speculazione immobiliare, del resto): per cui anche noi restiamo in trepida attesa dell’intervento papale.