Nel numero odierno di “Repubblica” è stato inserito un nuovo editoriale di Giuliano Amato. L’argomento è la proposta di Prodi di regolamentare le unioni di fatto. Il “dottor sottile”, che concorda con le posizioni di Prodi, si rammarica delle critiche ricevute dagli ambienti ecclesiastici (forse perché è a Lione, ospite della Comunità di S. Egidio). E lancia quella che, più che una richiesta di ripensamento, è una vera e propria supplica in ginocchio:
E quindi mi guardo bene dal dire io come esso deve essere esercitato. Ma non posso non ribadire la mia convinzione che la società in cui oggi viviamo e nella quale sempre più vivremo in futuro ha un grande bisogno dei valori religiosi come componenti essenziali di un tessuto connettivo che rischia altrimenti di sfrangiarsi e di lasciarci in preda a conflitti insanabili. Fra di essi i valori cristiani hanno una forza coesiva ed una capacità di aprirsi alle diversità che pochi altri posseggono. Ma questa forza e questa capacità risiedono nel messaggio d’amore e quindi nella fiducia verso l’uomo che è in essi, non nei dogmi spietati che la disperazione della storia ne ha troppo spesso ricavato. È ciò che ho imparato da persone ricchissime di umanità, e di speranza, come il cardinale Tonini.
Insomma, Giuliano Amato continua imperterrito a credere che la Chiesa che lui auspica esista veramente. Speriamo che le parole dello stesso tanto celebrato cardinal Tonini, pubblicate oggi sul sito del Gazzettino, lo spingano a ricredersi.
Gravissimo, gravissimo e, ancora una volta, gravissimo. Sono senza parole, davvero senza parole. La mossa di Prodi è gravissima. Sono costernato di fronte alla sua uscita. Un’uscita del tutto sconsiderata, perché avvenuta in campagna elettorale che non mi sembra per niente, e ribadisco per niente, il luogo adeguato dove mettere a tema argomenti così delicati. Penso che l’uscita di Prodi sia degna di un regime antidemocratico: quando non si rispetta nessuno, ma si pensa unicamente ai propri interessi, si è di fronte a un regime antidemocratico che non rispetta i cittadini.
Caro Giuliano Amato, ritorni in sé. Le fate turchine non esistono.