“Convegno storico sul significato del XX settembre nella realtà italiana e nella prospettiva della necessità di uno Stato laico”. È il tema dell’evento in programma per il 19 settembre e 20 settembre a Roma, promosso dalla Delegata del Sindaco alle Politiche della Multietnicità, Franca Eckert Coen. Parteciperanno all’incontro Marco De Nicolò, Miriam Mafai, Nello Ajello. Il 20 settembre le celebrazioni si sposteranno a Porta Pia, dove ci sarà la deposizione di una corona da parte delle istituzioni con interventi di Franca Eckert Coen e Antonio Trinchieri, e, a seguire, una visita al Museo dei Bersaglieri. Nel 135° anniversario dell’unione di Roma all’Italia, in continuità con lo scorso anno, sono stati organizzati questi due momenti di incontro per restituire a questa data e all’evento che rappresenta l’importanza che essi meritano, in quanto il XX settembre segna il passaggio della città di Roma da capitale di uno stato teocratico a capitale di uno stato moderno, liberale, laico. Il 20 settembre 1870, insieme all’apertura della Breccia di porta Pia si verificarono una serie di eventi particolari, quali ad esempio l’apertura del ghetto. Essi significarono il presupposto per il riconoscimento dello stesso trattamento giuridico a confessioni religiose diverse; l’introduzione del matrimonio civile, l’unico riconosciuto dallo Stato; la nascita delle prime scuole laiche con insegnanti laici. Ricordare il 20 settembre 1870, come recita la proposta di legge per il ripristino della festa nazionale per l’anniversario della presa di Porta Pia, abolita dal fascismo in ossequio e come corollario dei patti lateranensi del 1929, “significa riaffermare la laicità dello Stato che, in quanto tale, deve essere di tutti e riaffermare che la libertà religiosa è prima di tutto un diritto individuale che la costituzione garantisce ad ogni persona di qualsiasi credo”. Storicamente conquistare Roma significò far diventare capitale l’unica possibile città che per essere stata capitale di un Impero e capitale universale del Cristianesimo, aveva tutte le carte in regola per proclamarsi “super partes”, e come tale essere eletta a centro ideale della nuova nazione fino a pochi anni prima lacerata dalle divisioni. Sono trascorsi 135 anni; l’Italia è uno Stato repubblicano e democratico, Roma è la Capitale di questo Stato. La domanda oggi è: veramente è uno Stato Laico? I suoi cittadini sono veramente liberi di vivere la propria diversità? Coloro che a Roma nel tempo si sono stabiliti sono considerati e si sentono inclusi in questa società e trovano uno spazio adeguato per esprimere le loro idee e le peculiarità delle loro culture in un armonico rispetto del proprio ruolo e delle leggi sociali? […]
Lancio AISE