Un ex rifugio nel Parco d’Abruzzo vien ceduto alle suore, che si allargano e gli costruiscono accanto una chiesetta. Arriva un ordine di demolizione, ma nasce un caso serio: il Concordato – che vieta allo stato di agire su un edificio di culto – contro la legge italiana, che vieta di costruire nel Parco. E l’esempio si allarga, un nuovo caso a Ponza. È l’inizio di un nuovo capitolo dell’abusivismo edilizio? […]Il sindaco Carmelo Giura, cardiologo di Pescasseroli, giunta di centrosinistra, si trova – tirato per i capelli – a fronteggiare un caso diplomatico. Il primo nella storia del Concordato: gli urbanisti italiani non ricordano precedenti in cui sia stato invocato l’art. 5 a difesa di una costruzione abusiva. Mentre i giuristi si interrogano sulla reale portata della norma e sulla sua applicabilità al caso de «La Difesa»: è vietato demolire edifici «aperti al culto», ma basta la consacrazione per parlare di edificio «aperto al culto»? Oltre alle armi giuridiche, le suore affilano quelle diplomatiche. Ormai la chiesetta c’è, troviamo una soluzione, dicono alla stampa locale. «Se anche il seme è caduto fuori dal terreno la pianta che è nata è molto bella e dà buoni frutti. Abbatterla sarebbe da stolti», dichiara al Centro suor Maria Pia. Che ha avuto un incontro con il sindaco dai contenuti ancora segreti. Intanto l’ordinanza di demolizione incombe, tra qualche settimana i termini scadranno. Al comune si chiede di concedere una sorta di condono speciale, magari prendendosi in proprietà la chiesetta. […]
L’articolo di Roberta Carlini è stato pubblicato sul sito del Manifesto