Nuove polemiche sul sangue di san Gennaro

[…] il cardinale Michele Giordano ha dato la notizia che in molti attendevano con il fiato sospeso: il prodigio si era ripetuto. Dunque, per i fedeli partenopei, un buon auspicio per la città e per il paese. Ma subito gli scettici hanno fatto sentire la loro voce: nelle ampolle non ci sarebbe sangue ma un composto chimico a base di ferro, preparato nel medioevo. Insomma, secondo il Cicap, (il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, fondato tra gli altri da Piero Angela e Margherita Hack), si tratterebbe di una sorta di gel allo stato solido quando è fermo, ma che diventa liquido non appena si agita. “Sono anni e anni – ha tagliato corto un portavoce della curia – che la stessa ‘ricetta’ viene riproposta a scadenze più o meno regolari. Altri studiosi hanno tesi diverse e nei secoli scorsi in tanti hanno provato a spiegare razionalmente il fenomeno. La verità è che nessuna di queste presunte spiegazioni riesce a riprodurre esattamente quanto avviene nelle ampolline di San Gennaro”. […]
Fonte: Repubblica.it
La pagina del CICAP dedicata al caso
La curia continua a difendere l’indifendibile. Se fosse così sicura delle sue affermazione, non dovrebbe far altro che far esaminare il sangue da un comitato scientifico. Accadde anni fa con la Sindone e fu dimostrato che era un manufatto del 1300. Forse è proprio questo precedente a intimorire il cardinal Giordano. In ogni caso, altre città, dove il miracolo non si verifica, solo molto ma molto più fortunate di Napoli, e non sono attanagliate da guai come la camorra, la disoccupazione cronica, le discariche abusive nell’entroterra, la squadra di calcio in serie C; e ora, perfino i nubifragi. Come santo, diciamo la verità, Gennaro è veramente scadente.

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