Altro che piacevole, come l’ha definita il cardinal Ruini. La contestazione ai danni del presidente della Cei scatena le proteste e il biasimo di entrambi gli schieramenti, seppur con accenti diversi. Mentre Romano Prodi tace, Silvio Berlusconi si dice «addolorato» per la vicenda: «Evidentemente questi studenti non sono liberali. Bisogna rispettare le opinioni di tutti, a maggior ragione quelle diverse dalle proprie», spiega il premier e anche Pier Ferdinando Casini condanna «l’inqualificabile episodio». Per il presidente della Camera, che nei giorni scorsi aveva già stigmatizzato l’insofferenza nei confronti delle posizioni espresse dalle gerarchie ecclesiastiche, la vicenda rischia di essere «uno dei primi frutti avvelenati di una campagna caratterizzata da troppe intolleranze verso la Chiesa». […] Il capogruppo dell’Udc alla Camera Luca Volontè tuona contro «la banda di manigoldi intimidatori che segue le orme di chi nel mondo politico cerca di intimidire i cattolici» e sottolinea il silenzio di Prodi che «stupisce e preoccupa».
Anche dall’Unione arrivano parole di solidarietà a Ruini: Rosy Bindi e Beppe Fioroni della Margherita condannano «lo sgradevole e inopportuno gesto di intolleranza», mentre i Ds affidano a Vannino Chiti il compito di biasimare una contestazione «spiacevole e del tutto sbagliata» perché «il metodo con cui sostenere opinioni differenti è quello della discussione, non le urla». E però il coordinatore della segreteria della Quercia invita a «non ingigantire strumentalmente l’episodio». Episodio di cui Enrico Boselli dà una lettura diversa: «Penso che i fischi non fossero indirizzati al cardinale ma al leader politico perché la Cei, da qualche anno e credo legittimamente, fa politica – spiega il segretario dello Sdi – e quando uno diventa attore politico deve saper accettare i dissensi». Nessuna critica giunge invece da Rifondazione: le contestazioni sono «legittime e condivisibili» vista «l’ingerenza» della Cei, dice Titti De Simone e anche i Giovani Comunisti parlano di protesta «pacifica e legittima», annunciando nuove azioni in difesa della laicità dello Stato. […]
L’articolo di Livia Michilli è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera