È giusto, è legittimo oppure è blasfemo, addirittura incivile fischiare un cardinale? Dipende dal cardinale. Dipende cioè da quel che il cardinale dice e fa. I fischi di Siena contro Ruini erano appunto diretti contro quel che Ruini ha detto e fatto negli ultimi mesi, dal referendum sulla fecondazione assistita alla polemica sulle unioni civili. Erano fischi politici, quindi legittimi. Così come politici (forse illegittimi però, vista l’ingerenza evidente negli affari dello Stato, ma lasciamo perdere) sono stati, sono e saranno i discorsi del presidente dei vescovi italiani. Lo sappiamo tutti, a destra come a sinistra, lo sa ovviamente anche lui. Tanto che nel giugno scorso riuscì con un paio di interventi a prendere il comando del fronte antireferendario (non lo fece certo per caso), e che ora sta cercando di replicare (con successo) sulla questione dei Pacs. Così come probabilmente farebbe un domani se e quando si riaprirà il problema della legge sull’aborto. E allora qual è il problema che si nasconde dietro i fischi e la polemica, in certi casi lo scandalo, che hanno suscitato? Non è certo una questione di buona educazione, stiamo parlando di politica. E il punto è esattamente quello sollevato ieri su «Repubblica» da Edmondo Berselli, ossia che contestare Ruini è sbagliato perché così facendo gli si attribuisce un carattere politico che invece Ruini non dovrebbe avere, essendo il suo un magistero morale. E soprattutto perché, così fischiando, lo si regala alla destra, lui e tutta la Chiesa. Impostazione che (dopo un giorno di imbarazzato silenzio) hanno seguito il leader dell’Unione Romano Prodi, la Margherita e molti Ds a cominciare da Fassino. Concordiamo con Berselli, Ruini non dovrebbe fare politica. Purtroppo però la fa. E la politica che fa non ha alcun bisogno di spinte, di fischi o di polemiche per essere «orientata» a destra: si orienta benissimo da sola. Quando Ruini parla di questi argomenti, cioè questioni che regolano la vita civile delle persone (cattolici e non), è lui che indica la strada agli schieramenti politici, una strada non esattamente progressista e illuminata. Sta poi a loro decidere se seguirla plaudenti o combatterla educatamente, ignorarla superbamente o fischiarla sonoramente. La destra segue, la sinistra fischia, il centrosinistra, tanto per cambiare, si lascia spiazzare. E Ruini segna un altro gol, tirando ovviamente a destra.
L’articolo di Riccardo Barenghi è stato pubblicato sul sito de La Stampa