Apprendiamo ora la notizia che il Giudice di Camerino, Luigi Tosti, noto
per la sua battaglia per la rimozione dei crocefissi nelle aule dei
Tribunali, ha formalmente chiesto al Ministro Castelli che gli venga
sospeso il pagamento degli stipendi, visto che, è dal 9 maggio che si
rifiuta di tenere le udienze. Nella lettera scrive :“i Cittadini
italiani hanno il diritto, nella loro qualità di contribuenti, di non
veder sperperato il proprio danaro”, ha poi invitato “l’Amministrazione
della Giustizia ad essere coerente con sé stessa, e cioè o a rimuoverlo
dalla Magistratura (visto che l’Amministrazione ritiene di essere nel
giusto) o a sospendere il pagamento degli stipendi” (…) ” quantomeno
sino alla definizione del contenzioso perché, in caso contrario, sarò
costretto a restituirli”.
Con altra lettera, spedita lo stesso giorno, Luigi Tosti ha invitato il
Presidente della Repubblica ad inviargli cinque copie del suo ritratto,
da esporre nelle aule giudiziarie.
“È mia intenzione -preannuncia il magistrato- chiedere poi al Ministro
di Giustizia, al Presidente della Repubblica ed al Sommo Pontefice
l’autorizzazione a sostituire i crocifissi con i ritratti del Presidente
della Repubblica, per fornire agli Italiani il riscontro oggettivo di
quanto sia realmente “laica”, indipendente e rispettosa dei diritti di
eguaglianza la Repubblica Italiana”.
Corenza e civiltà, non c’è che dire. Merce rara, di questi tempi.