Questo il principio che ispira la proposta sull’8 per mille presentata ieri in Senato. Il disegno di legge (che forse diventerà un emendamento alla Finanziaria) prevede di tornare allo spirito originario della legge dell“85, che destinava le risorse alle varie chiese o a interventi straordinari dello Stato (fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, ecc) in base alle indicazioni liberamente espresse dai cittadini. Insomma, dare a ciascuno il suo, lasciando le quote «non espresse» alla diretta gestione dello Stato. Semplice? A quanto pare no. Il fatto è che il meccanismo utilizzato oggi estende a tutti la scelta di pochi (una sorta di dittatura della minoranza che le de la libertà individuale), avvantaggiando però i più forti, cioè la Chiesa Cattolica. Chiaro che ci sia qualcuno che frena sul ritorno alle origini.
[…] Il riparto produce distorsioni anche nella destinazione delle risorse da parte dei soggetti beneficiari. In ballo ci sono circa 900 milioni di euro complessivi (nel 2004 si arrivò a 897). L’anno scorso alla Chiesa andò l’87,25%, allo Stato il 10,28, l’1,27% ai
Valdesi, lo 0,42 alle Comunità ebraiche, lo 0,31 ai luterani, lo 0,27% agli avventisti e lo 0,20 all’Assemblea di Dio. Solo il 40% dei cittadini ha espresso preferenze. Il risultato finale è stato che la Chiesa ha incassato 782 milioni e 700mila euro, lo Stato invece 100 milioni e 181.895. Un distacco notevole, che si fa più pesante se si pensa alle ristrettezze cui ci hanno obbligato le ultime due Finanziarie. Ma c’è di più. Lo spirito originario del Concordato (e del suo aggiornamento fatto con il governo Craxi), prevedeva la «collaborazione» dei cittadini per il sostentamento del clero (la cosiddetta congrua). Oggi invece circa la metà di quanto raccolto con l’8 per mille va a questi scopi: per l’esattezza il 20% va ad opere di carità e il 40% al sostentamento del clero. Il restante 40% è destinato dalla Chiesa Cattolica a non meglio definite iniziative pastorali: un’espressione che può includere di tutto. Lo Stato non fa molto meglio, se è vero che gran parte di quegli incassi sono andati alla «missione Babilonia» in Iraq: non pare proprio caritatevole.
Fonte: L’Unità
Perché non risparmiare il denaro e la pazienza dei cittadini e superare definitivamente il Concordato?
Sul nostro sito dettagli sul meccanismo perverso dell’otto per mille.