Pacs: costituzionali ed europei

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce, all’articolo 9, la famiglia senza fare distinzioni sulla sua composizione. Rispetto alla Costituzione italiana, ed in particolare all’articolo 29 che riconosce la famiglia fondata sul matrimonio, sono norme che garantiscono più diritti. La Carta dei diritti europea “prevale quindi giuridicamente” su quella nazionale. È la considerazione principale che è stata offerta alla Commissione giustizia della Camera, in un’audizione sui pacs, da Amedeo Santosuosso, giudice alla Corte di Appello di Milano e docente all’Università di Pavia di diritto e scienza della vita.
“Il rapporto fra Carta europea e Costituzionale italiana non lascia dubbi sul piano giuridico. La prima – ha osservato l’esperto – prevale sulla seconda proprio perchè riconosce maggiori diritti”. Sulla base di questa considerazione, “sempre sul piano giuridico, nei prossimi anni il nostro paese – ha aggiunto Santosuosso – potrà avere dei problemi con i cittadini europei tenuto conto che solo l’Italia e la Grecia non hanno una legislazione sul riconoscimento delle coppie di fatto. Ad esempio, si potrà avere il caso di una coppia francese che ha sottoscritto i pacs e che arrivata in Italia li perderà. In Europa è garantito il diritto di circolazione e della non discriminazione. L’Italia ha degli obblighi con l’Europa”.
Santosuosso ha sottolineato che “nessuno mette in discussione l’articolo 29 della Costituzione anche se non può essere limitativo per il riconoscimento di altri diritti. Una legge che abrogasse la famiglia fondata sul matrimonio sarebbe incostituzionale ma non si può invocare la incostituzionalità per eventuali leggi che ampliassero i diritti delle persone. I diritti possono essere ampliati non ridotti. Soprattutto – ha concluso – alla luce dell’esistenza della Carta dei diritti europei”.
Fonte: ANSA via Gaynews

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