[…] “Insieme ai colleghi siamo tutti uniti e concordi sullo stesso punto: una sperimentazione su questo farmaco e’ gia’ in corso all’ospedale Sant’Anna di Torino, aspetteremo i suoi risultati e quando li avremo decideremo il da farsi”. Cosi’ il professor Giorgio Pardi, direttore del Dipartimento di Ostetricia e ginecologia della clinica Mangiagalli, risponde all’Adnkronos Salute sulle polemiche di questi giorni. Il caso della pillola Ru486 e’ infatti tornato a rimbalzare sulle cronache nazionali dopo che alcuni medici degli ospedali Niguarda e Mangiagalli del capoluogo lombardo avrebbero manifestato l’intenzione di chiedere l’ok per nuovi test sul medicinale. “Qui da noi nessuno vuole fare nulla del genere e non siamo affatto divisi – dice Pardi – C’e’ una legge dello Stato che parla chiaro. Per iniziare una nuova sperimentazione occorrerebbe l’autorizzazione della presidenza della direzione generale e del comitato etico. Ma non ci sara’ alcuna richiesta in tal senso. Oggi ho incontrato i miei colleghi e abbiamo parlato proprio di questo farmaco e dell’eventualita’, se la sperimentazione del Sant’Anna andasse bene, di utilizzare la Ru486 o medicinali ancora migliori”. Nel caso in cui i test torinesi avessero successo, infatti, “saremmo assolutamente d’accordo sulla possibilita’ di metterli a disposizione delle pazienti. La donna deve essere libera di scegliere”, tiene a sottolineare il primario, ricordando tuttavia che “la Ru486 non banalizza affatto l’aborto: quando lo assume, la donna affronta infatti due o tre giorni di dolori simili a quelli mestruali e vive appieno l’impatto psicologico dell’evento”.
Fonte: Adnkronos Salute