Lo Stato ceco ricorrerà in appello contro la sentenza del tribunale di Praga che ieri ha stabilito la restituzione della proprietà della Cattedrale di San Vito alla Chiesa cattolica. La lite sui diritti di proprietà tra la Chiesa e lo Stato è arrivata per la prima volta in tribunale nel dicembre 1992. Due anni dopo, il tribunale decise in favore della Chiesa cattolica. L’allora presidente Vaclav Havel definì giusto e naturale che il proprietario fisico della cattedrale fosse la Chiesa, anche se il «proprietario psicologico» rimane la nazione ceca. Nel 1995 la sentenza del tribunale fu annullata. «San Vito rimarrà aperto al pubblico» ha rassicurato ieri a Praga il cardinale Miloslav Vlk negando che la Chiesa voglia «impossessarsi» di questo gioiello della cultura nazionale vietandone addirittura l’accesso al pubblico, che nella Repubblica ceca è al 60% ateo. In ogni caso «vogliamo che i visitatori rispettino di più la santità del luogo e smettano ad esempio di mangiare panini al suo interno». La Cattedrale di San Vito nel terzo cortile del Castello di Praga richiama ogni anno oltre un milione di turisti. A partire dalla sua fondazione nel 14° secolo è servito non solo per cerimonie religiose ma anche per le incoronazioni dei re e l’elezione dei capi di stato. Nella sua cripta riposano i resti dei sovrani cechi, i nobili e arcivescovi. Nella cattedrale sono anche conservati i gioielli della corona ceca. Nel 1954, col regime comunista, passò sotto l’amministrazione dello Stato.
Fonte: la Provincia