L’annuncio è destinato a fare molto rumore: «Sono convinto che il Concordato tra Chiesa cattolica e Stato italiano vada superato», dichiara Enrico Boselli. La questione sarà un punto centrale del progetto liberal-radical-socialista, ma non solo: «Nel programma dell’Unione inseriremo il tema fondamentale della rigorosa laicità della Repubblica – avvisa il segretario dello Sdi, ospite della trasmissione Otto e mezzo di Giuliano Ferrara – e il problema del Concordato ne fa parte». […] «Il Concordato ha fallito il suo obiettivo fondamentale, cioè risolvere la questione vaticana – ribadisce Boselli -. Oggi ci ritroviamo con una religione di Stato, finanziata come tale, e con le gerarchie d’Oltretevere che svolgono un ruolo politico, intervenendo sulle leggi che il Parlamento sta approvando». Nessuno vuol mettere il bavaglio alla Cei, precisa il segretario dello Sdi: «Siamo un Paese democratico, ognuno può dire quel che crede. Ma che ci sia una libera Chiesa in un libero Stato: il Vaticano deve rinunciare ai privilegi del Concordato». Tanto per essere chiaro, Boselli fa il caso della scuola: «Se la Cei vuole finanziamenti per le strutture cattoliche, rinunci allora ai mille miliardi che lo Stato le versa per l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche». Concordato sì o no, comunque l’aria nell’Unione resta elettrica. Ieri Francesco Rutelli è andato all’attacco proprio di Boselli: mentre benediceva la lista unitaria alla Camera (pur difendendo la scelta contraria fatta a maggio), il presidente della Margherita accusava lo Sdi di scarsa «coerenza» per aver abbandonato il partito riformista in favore del polo radical-socialista. «Non accetto lezioni da chi ha cominciato da radicale e anticlericale fino a trasformarsi in un cattolico neo-integralista con sembianze post-democristiane», gli ha risposto gelido Boselli, definendo la lista «una scelta meramente elettorale». […]
L’articolo di Livia Michilli è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera
«Bravo, bravissimo il nostro Boselli! Eccellente! Siccome non avevamo già abbastanza problemi, siccome l’Unione, questa nostra tribolata coalizione viaggia tranquilla, tranquillissima verso le elezioni, ecco, ci serviva proprio quest’altro problemino sul tavolo… Perfetto, va benissimo: grazie, Boselli. Grazie e ancora grazie… Apriamo pure un altro fronte, e apriamolo pure con il mondo cattolico…». Sorpreso e ironico, esausto, nervoso e polemico Vannino Chiti, il coordinatore dei Ds. Voglia di spingere il dito sul telecomando, voglia di cambiare canale. […] Rosy Bindi (Margherita) il telecomando non può nemmeno sfiorarlo. È impegnata in Abruzzo, per un’iniziativa politica. Ma il tono della voce è eloquente. «Cosaaa? Cos’è che ha detto Boselli?». Silenzio. Un sospiro. «L’avevo immaginato…». Cosa aveva immaginato, onorevole? «Aver interrotto il processo di costruzione dell’Ulivo, a maggio, avrebbe avuto conseguenze terribili». Di che tipo? «Di quelle a cui ha dato voce, nella sua trasmissione, Giuliano Ferrara. I socialisti che vanno a braccetto con i radicali. Con Boselli che pone una questione, quella del superamento del Concordato, che messa così, che detta così, già ci mette in pessima luce con il mondo cattolico. Un mondo dal quale non si può prescindere». […] Gabriele Polo, il direttore de il manifesto . «D’accordo? Ma chi? Ma fatemeli vedere e ascoltare… Forza, usciamo fuori dalla retorica e diciamolo che il centrosinistra, qualora vincesse le elezioni, avrebbe forse un solo, grande avversario: la laicità». Appunto… «Boselli fa bene a porre subito, fin da adesso, il problema. Perché la Chiesa, che non ha più partiti di riferimento, ha già cominciato da tempo a ragionare e a porsi come forza partito, ed è da lei, soprattutto, è dalla Chiesa che dovrà guardarsi Romano Prodi…».
L’articolo di Fabrizio Roncone è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera