Esenzione ICI alla Chiesa: un appello della Consulta laica di Roma

Mercoledì 12 ottobre il Governo ha deciso di ritirare il provvedimento in discussione alla Camera con il quale, fra l’altro, veniva esentata dal pagamento dell’ICI la Chiesa cattolica anche per gli immobili in cui vengono esercitate attività commerciali. Contro l’approvazione di una normativa ritenuta iniqua e discriminatoria la “Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni” costituita presso il Comune di Roma aveva già annunciato una campagna di protesta mediante la sottoscrizione di un Appello al Presidente della Repubblica. Ora, mentre la stessa normativa è nuovamente in discussione in Parlamento, aggiornata con l’estensione di quel beneficio fiscale anche alle altre confessioni religiose e alle organizzazioni no-profit, la Consulta rinnova l’Appello al Presidente Ciampi invitando tutti i cittadini a sottoscriverlo.
APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI
Signor Presidente,
lo scorso 12 ottobre il Governo ha ritirato dalla Camera dei Deputati, dopo che era stato già approvato al Senato, il Disegno di Legge di conversione del D.L. 17 agosto 2005 n. 163 recante disposizioni urgenti in materia di “infrastrutture” che all’art. 6 prevede l’estensione dell’esenzione dall’ICI agli immobili della Chiesa Cattolica anche ove si esercitino attività commerciali.
Ora la stessa normativa, integrata con l’estensione dei medesimi benefici fiscali anche alle altre confessioni religiose e alle organizzazioni no-profit, è stata ripresentata per l’approvazione in Parlamento.
Riteniamo che in tale eventualità verrebbe violato il principio costituzionale della parità di diritti di tutti i cittadini, visto l’obbiettivo di privilegiare fiscalmente -in nome di un presunto ruolo sociale- le confessioni religiose ed altre organizzazioni private rispetto a tutte le altre categorie imprenditoriali che esercitano le medesime attività commerciali.
Ma la violazione è tanto più stridente in quanto lo stesso ruolo sociale e relativa esenzione dall’ICI non viene però riconosciuto alle madri e padri di quelle famiglie che, in base alla nostra Costituzione, sono la cellula fondante della società Italiana.
Abbiamo inoltre la ragionevole certezza che tale esenzione dall’ICI, che comporterà cospicue riduzioni di introiti nelle casse comunali in aggiunta ai già gravi tagli previsti per gli Enti locali dalla nuova finanziaria, verrà compensata con nuove imposizioni a carico dei contribuenti.
Noi, firmatari di questo Appello, ci rivolgiamo quindi a Lei, quale garante e custode della Costituzione e anche come nostro “concittadino onorario” , invitandoLa a vigilare, come Suo costante e apprezzatissimo costume, affinché non si affermi la disparità di trattamento fra i cittadini e affinché vengano tutelati i valori della laicità dello Stato rispettando le esigenze religiose in altre forme e non con intollerabili privilegi.
La “Consulta per la Libertà di Pensiero e la Laicità delle Istituzioni” della città di Roma
Per l’adesione scrivere a consultalaicaroma@email.it con un copia e incolla dell’Appello e aggiungere, sotto la firma della Consulta, la parola “aderisco” con i vostri dati anagrafici completi dell’indirizzo di residenza, ovvero via posta ordinaria o fax a : Consulta Laica del Comune di Roma c/o Politiche della Multietnicità – Piazza Navona, 68 – 00186 Roma • Tel 06.68307278-06.68307665 – Fax 06.68307616.

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