Concordato, altolà di Prodi allo Sdi

Poche parole, ma nette e inequivocabili: «Il Concordato è un tema che non è e non sarà all’ordine del giorno del programma dell’Unione». Romano Prodi spazza via dall’orizzonte del centrosinistra la richiesta avanzata venerdì da Enrico Boselli: il segretario dello Sdi aveva sollecitato un «superamento» dei Patti Lateranensi, ponendolo come tema centrale non solo del nascente polo radical-socialista, ma della coalizione tutta. Dal Professore arriva però un secco altolà. […] «Il lavoro di omogeneizzazione sta dando frutti veri e il programma dell’Unione sarà certamente comune» dichiara Prodi. Come sia possibile amalgamare le istanze radical-socialiste con quelle del resto della coalizione è però ancora tutto da capire e infatti nell’entourage del Professore le previsioni non sono affatto ottimistiche: si teme che Pannella e compagni stiano «cannibalizzando» lo Sdi per far saltare ogni ipotesi di accordo e terremotare l’Unione. Clemente Mastella lo dice chiaro e tondo: «È grave che la nobile tradizione socialista si pieghi ai Radicali e al loro anticlericalismo» si legge in una nota dell’Udeur e persino Oliviero Diliberto parla di «forzatura per seminare zizzania». La Margherita marcia compatta contro Boselli e pure i Ds ribadiscono la loro netta opposizione, solo Fausto Bertinotti abbraccia la richiesta dello Sdi: «Io dico libera Chiesa e libero Stato, perché ognuno possa regolare la propria esistenza autonomamente». Nel coro di proteste del centrodestra si leva la voce di Pier Ferdinando Casini: «A volte si parla di invadenza della Chiesa, ma questa proposta, di cui penso malissimo, dimostra il contrario. Parlare di revisione del Concordato significa introdurre nuove e surrettizie divisioni di cui non si sente il bisogno», spiega il presidente della Camera tuonando contro «un rigurgito laicista che nulla ha a che fare con la laicità dello Stato». Insomma, un fuoco di fila che però non smuove Boselli: «Non penso di aver detto una cosa scandalosa. In questi mesi la Cei è intervenuta massicciamente nella politica italiana – ribadisce davanti alla platea del congresso radicale -. Così si apre fatalmente un problema nei rapporti Stato-Chiesa e si dimostra che il Concordato non è più in grado di regolarli».
L’articolo di Livia Michilli è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera

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