Sul numero odierno di ‘Repubblica’ è stato pubblicato questo interessante intervento di Michele Serra
Non ci sarebbe stato alcun bisogno, in Italia, di un partito anticlericale (con tanto di gadget inneggianti all’ateismo) se non fosse risorto, negli ultimi tempi, il clericalismo: in tutti i partiti. Boselli e Pannella hanno solo fatto due più due, raccogliendo un diffuso sentimento di preoccupazione e sconcerto tra gli italiani laici, che sono, da qualche tempo, i veri senzatetto della politica italiana. Il problema non è, come qualcuno sostiene, che il centrosinistra abbia un leader cattolico. Prodi, nella tradizione della migliore Dc, ha ben chiare le differenze tra Stato e Chiesa. Il problema è che il centrosinistra nel suo insieme ha esitato oltre il lecito a opporre un forte argine culturale e politico all’aggressività della destra neoguelfa. E quel che è peggio, ben poche voci di esponenti politici e di intellettuali hanno confutato l’idea, dilagante, che l’etica laica sia un’etica di serie B, un rottame ideologico difficilmente opponibile alla superiore morale religiosa. I molti galantuomini che vivono senza Dio, ma ben rispettosi del prossimo, non si riconoscono affatto nel complesso di inferiorità che spesso paralizza parole e opere della sinistra laica. Il famoso dialogo, dicono i teo-con, può essere proficuo solo se ciascuno lo affronta con la propria identità, e la schiena diritta. Appunto.