Doveva nascere martedì a fine lavori, invece il parto è leggermente prematuro, un ordine del giorno notturno, l’acclamazione. E così, domenica, radicali e socialisti si ritrovano ufficialmente shakerati nel Nspelslr: «Nuovo soggetto politico elettorale liberale socialista laico radicale». L’ordine, notturno, del giorno sceglie anche il simbolo: il pugno che stringe la rosa, la storica insegna radicale d’antan (di quando, per capirci, Pannella portava un bouquet di rose in via Botteghe Oscure, e il tosto compagno-portinaio rispondeva con un diretto al volto). […] Enrico Boselli torna sul Concordato: «Noi non contestiamo che le gerarchie ecclesiastiche facciano politica, dicano cosa pensano, indichino perfino come votare ai referendum. Però se la Cei diventa un attore politico, pone da sola il problema del superamento del Concordato!». Incoerente lui? Figurarsi: «Ricordo ai tanti smemorati che i socialisti votarono contro l’articolo 7 della Costituzione. Sì, poi Bettino Craxi pensò, col nuovo Concordato, di chiudere una volta per tutte la questione vaticana. A distanza di tanti anni dobbiamo riconoscere che quel tentativo è risultato vano». Un’impennata di orgoglio laico: «In quale altro paese il papa avrebbe detto di fronte al capo dello stato che non si può parlare di laicità ma di laicità ‘sana’? Per fortuna abbiamo un presidente come Ciampi, che ha difeso la laicità dello stato. È chiedere troppo che lo faccia anche il centrosinistra?». Un’altra impennata: Boselli sottolinea la “piena sintonia di Rutelli con Ruini” e con «l’offensiva neointegralista della Cei». È per questo che sei mesi fa era fallita la lista Prodi, dice, e se oggi la Margherita parla di Partito Democratico «sono solo opportunismi tattici» post-primarie: «Nell’Ulivo si è aperta una falla sul tema della laicità. È questo ad impedirci di aderire alla lista unitaria che verrà presentata». E magari ha anche individuato, Boselli, un campo da arare proficuamente in proprio, lasciato bene sgombro dagli altri. Tra i “nemici”, cita una volta Berlusconi, una decina Ruini. E sempre, l’integralismo, il neo-oscurantismo, il clericalismo conservatore… […]
L’articolo di Michele Sartori è stato pubblicato sul sito dell’Unità
Lo statuto dell’UAAR chiede anch’esso l’abrogazione del concordato. Pertanto, la nostra associazione esprime la sua soddisfazione per la nascita di un nuovo soggetto politico laicamente orientato. Così facendo, l’UAAR non diventa, ovviamente, un’appendice del nuovo progetto politico. Si augura, anzi, che altri partiti seguano l’esempio e lottino per portare avanti un serio discorso laico, mai prono nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche.