Immaginate uno spot di questo tipo: una bella ragazza che sorridente, davanti alla telecamera dice: “Da quando il mio ragazzo ha imparato a metterlo, il preservativo mi sembra molto divertente”. Immaginate un’attrice famosa, una Sabrina Ferilli o una Monica Bellucci, che sempre davanti a una telecamera dica: “Quando lui e’ in difficolta’, glielo metto io”. Immaginate altri spot che mostrano i disegni del Kamasutra, e un presentatore televisivo famoso, mettiamo un Gerry Scotti o un Pippo Baudo che dicono: “Io per amore uso sempre il preservativo”. Immaginate infine che tutto questo sia parte dei “messaggi” di una campagna del governo per la prevenzione dell’AIDS, la prima incentrata esclusivamente sul preservativo. Una campagna del genere, in Italia noi non l’abbiamo mai vista e sa il cielo se e quando la vedremo. La vedono pero’ in Cile. Naturalmente i volti degli spot non sono quelli dei personaggi che si sono citati, che in Cile non dicono nulla, ma appartengono ad altre attrici come Maria Izquierdo, che si sono prestate volentieri alla campagna; e per questo si sono attirate i fulmini e le “scomuniche” della gerarchia cattolica, sempre in prima fila quando c’e’ da combattere una battaglia di retroguardia. In Cile come in Italia come un po’ ovunque. La campagna in questione e’ promossa dal ministero della Salute cileno. […] I sondaggi demoscopici e le rilevazioni di opinione sembrano dare ragione al governo; il 95 per cento dei cattolici infatti dice di approvare l’uso del preservativo come mezzo di prevenzione. Dal lontano Cile, insomma, viene una lezione di cui converrebbe anche in Italia fare tesoro. Prima pero’ bisognerebbe che ci fosse un Pedro Garcia ministro della Salute. Ci tocca invece (speriamo ancora per poco) un Francesco Storace.
L’articolo di Gualtiero Vecellio è stato pubblicato su Notizie Radicali