Bertinotti sempre più cauto: «Concordato e 8 per mille non vanno cambiati»

Fausto Bertinotti: secondo lei Camillo Ruini è, come dice il socialista Boselli, di fatto un capo partito?
«No. Perché se così fosse sarebbe risolto il problema e al posto della cattedra spirituale ci sarebbe un partito». […]
Ruini boccia la revisione del Concordato. E lei, Bertinotti? E sempre a questo proposito cosa pensa della guerra dichiarata da Boselli all’Otto per mil le, che per lui è una truffa?
«Il problema è l’agenda politica di questo Paese, legata alle sue autentiche urgenze. Se qualcuno mi chiedesse: inseriresti il Concordato nell’agenda delle urgenze?»
Eccellente domanda, la sua: come risponderebbe?
«No, non la inserirei, non mi sembra sia tra le priorità dell’Italia. Stesso discorso per l’Otto per mille. Bisognerà invece aprire una discussione su come garantire laicità e convivenza a uno Stato sempre più multireligioso, multietnico, multiculturale. Creare un cortocircuito e partire da un punto conclusivo, segnato dalla storia passata come il Concordato o l’otto per mille sarebbe un errore. Per farmi capire meglio: per la mia storia personale non toglierei mai un crocifisso da un’aula che lo ospita da anni. Semmai procederei per aggiunta. E comunque mi porrei il problema del futuro: come regolarci, per esempio, nelle aule delle scuole ancora da inaugurare?» […]
L’intervista di Paolo Conti a Fausto Bertinotti è stata pubblicata sul sito del Corriere della Sera

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