È ormai chiaro che sui temi dell’aborto e della laicità che non escluda la religione dalla vita pubblica, il Papa e la Cei intendono tenere vivo il dibattito, sia per ribadire il diritto della Chiesa, che però nessuno contesta, di manifestare la sua opinione, sia per rintuzzare coloro che agitano una possibile revisione dell’Accordo tra Stato e Chiesa del 18 febbraio 1984, che, però, non ha trovato vasti consensi. Anche se, nel centrosinistra è scontro tra area radical-socialista che con Villetti e Capezzone critica gli interventi dei vescovi e rilancia la questione dei Patti e i cattolici di Udeur e Margherita che avvertono: così il confronto è impossibile. Il tutto mentre il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini si sforza di stemperare ribadendo che «la Chiesa non impone , ma propone» difendendo la piena legittimità a farlo. Così, Benedetto XVI, rivolgendosi ieri mattina durante l’udienza generale, ai delegati del Movimento per la Vita, già protagonista delle battaglie perdute per abrogare la legge sul divorzio nel 1974 e quella sull’aborto nel 1981, ha elogiato «la coraggiosa attività trentennale del Movimento, volta a promuovere il diritto alla vita e la dignità di ogni persona umana dal concepimento alla sua morte naturale». E, con una certa forza, li ha spronati ad «impegnarsi a prevenire l’aborto volontario, con un’attenta azione di supporto per le donne e le famiglie». È stato evidente il riferimento anche alla pillola abortiva Ru-486 già condannata dal cardinale Ruini. E ha aggiunto: «Voi collaborate a scrivere pagine di speranza per il futuro dell’umanità, proclamando in maniera concreta il Vangelo della vita». […]
L’articolo di Alceste Santini è stato pubblicato sul sito del Mattino