“L’Unione Europea è laica?”. Giovedì, 24 Novembre 2005 dalle 16:45 alle 18:45, presso il
Palazzo della Sapienza, Aula 8 (via Curtatone e Montanara 15, Pisa), incontro-dibattito con interventi di Prof. Pierluigi Consorti (Docente di Diritto Ecclesiastico Università di Pisa) e Dott.sa Vera Pegna (Vice Presidente della Federazione Umanista Europea). Seguirà un dibattito aperto. L’incontro è organizzato dal CISP (Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, Università
di Pisa) con la collaborazione di UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, circolo di Pisa) e il Dipartimento di Diritto Pubblico (Università di Pisa).
La cittadinanza è invitata. Per informazioni: tarini@cisp.unipi.it.
Schema intervento di Pierluigi Consorti: 1. Che intendiamo per “Europa”; Europa ed Unione europea; Quali relazioni fra stati e chiese in Europa, e quali fra Unione europea e fattore religioso; 2. ….. e che intendiamo per “laicità”; possibili spiegazioni di un’espressione ambigua; la pluralità delle laicità; quale natura giuridica per il principio di laicità; la laicità come metodo della democrazia.
Abstract intervento di Vera Pegna:
Il trattato costituzionale europeo. L’articolo 52/1 congela ogni futura evoluzione verso un’armonizzazione in senso laico dei rapporti stato-chiese nell’UE. Il 52/2 consente ai governi che rifiutano di riconoscere l’esistenza delle organizzazioni filosofiche e non confessionali di continuare a farlo in piena legittimità europea. Il 52/3 afferma i concetti di “identità” e di “contributo specifico” delle chiese. Il ruolo ad esse riconosciuto nel processo democratico dell’UE equivale ad ammettere che i parlamenti non sono in grado di rappresentare pienamente i valori morali dei cittadini.
Un bene prezioso. Fra il 30 e il 50% dei cittadini d’Europa non si riconoscono in nessuna religione. Questi cittadini, la cui moralità non ha niente da invidiare a quella dei credenti, sanno che il loro Parlamento è composto trasversalmente di credenti e di non credenti e confidano nell’alchimia parlamentare come garanzia che nessuna singola religione o filosofia prevarrà al momento di votare le leggi. Tale fiducia nelle istituzioni è il bene più prezioso della democrazia.
La situazione attuale. Venti dei venticinque stati membri dell’UE hanno un regime di religione di stato o di concordato con la Chiesa cattolica. L’esistenza stessa di questi regimi è incompatibile con lo stato di diritto e con i principi fondamentali dello stato democratico.