[…] Questo posto è come se non esistesse, non ha un nome, le sue attività non sono mai apparse nei documenti ecclesiastici. Ma i vescovi brasiliani con qualche gatta da pelare lo conoscono, o ne hanno sentito parlare, hanno il numero di telefono sull’agendina. Esiste da qualche anno, è gestito da sacerdoti italiani. La loro caparbia discrezione si allenta a fatica, ma con grande cortesia. «Nemmeno noi sappiamo bene come chiamarlo – spiega padre Angelo Fornari, cremonese -. Diciamo centro di accompagnamento di sacerdoti in difficoltà? Ma anche piccola clinica di provincia va bene…». Suona malissimo, invece, clinica dei preti con devianze sessuali, peggio ancora pedofili. Ma è una parte importante di questa storia. In quello che è tuttora il più grande Paese cattolico del mondo, i casi di abusi sui minori si ripetono. Squarci che rivelano una realtà tenuta quasi sempre sotto silenzio. Proprio come è discretissima l’esistenza di centri specializzati come questo. […] A Barretos siamo giunti seguendo le indicazioni di alcuni esperti sui problemi della pedofilia nella Chiesa brasiliana, ma anche di famiglie colpite dalla tragedia. Queste ultime urlano spesso contro le gerarchie del clero: nascondono i preti, dicono, li sottraggono alla giustizia, li fanno sparire nelle «cliniche»… I sacerdoti italiani negano con forza. «Non ci sono latitanti qui», dice padre Angelo, il superiore della Congregazione. Ma allo stesso tempo sostiene che la questione esula dagli obiettivi del centro. «Riceviamo le segnalazioni dai vescovi, richieste per accogliere sacerdoti con problemi seri. Non conosciamo e non vogliamo conoscere la loro posizione con la giustizia. La Chiesa copre? Non vuole far scandalo, questo sì. È giusto che il recupero della persona venga prima di ogni altra cosa. Crede che il carcere serva a qualcosa?». […] Negli ultimi tre anni sono passati da qui una ottantina di sacerdoti, mai più di 5 o 6 alla volta, e i risultati sono buoni. Una minoranza ha deciso di abbandonare il sacerdozio, gli altri si sono in qualche modo reinseriti nella Chiesa, magari cambiando città. Difficile strappare dettagli, ma padre Mario ammette che varie decine avevano «scompensi nella vita sessuale». Comuni anche i problemi legati al denaro: debiti, gioco, cleptomania. […]
L’articolo di Rocco Cotroneo è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera