Gay.it: «E allora sbattezziamoci!»

Il documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica che di fatto mette al bando gli omosessuali dalla vita della Chiesa Cattolica è l’ennesima doccia fredda per tutti quei credenti che leggono nel messaggio cristiano un fermo invito alla fratellanza, all’amore a al rispetto tra tutti gli esseri umani, a prescindere dalle differenze individuali legate ad aspetti della loro personalità. Chi pensava che fosse l’atto sessuale in sé il “peccato” da cui tenersi alla larga dopo la pubblicazione di questo nuovo documento, approvato da Benedetto XVI, si trova di fronte ad una ben più deprimente, discriminatoria realtà: non è più una questione di essere casti, di non praticare nessuna attività sessuale; la nuova Istruzione dice a chiare lettere che non possono essere ammessi “al Seminario e agli Ordini sacri” non solo “coloro che praticano l’omosessualità” ma anche tutti coloro che “presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”. […] Non contribuiscono ad un clima di dialogo e rispetto reciproco i continui strali del cardinale Ruini sulle coppie omosessuali e i periodici tuoni e fulmini emessi dalla CEI sul progetto di legge sul Pacs. Per manifestare il proprio dissenso sempre più persone decidono di far annullare il proprio battesimo, come il recentissimo caso di H. R., un impiegato altoatesino che ha deciso di uscire dalla Chiesa Cattolica adducendo una motivazione molto chiara e semplice: “Sono un credente e ho una spiritualità, ma non farò parte di una comunità che ha avviato una crociata anti-gay”, dichiarazione rilasciata al quotidiano Alto Adige del 10 novembre.
“Sbattezzarsi”: istruzioni dove e come. Il sito internet dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti registra un traffico sempre crescente e di particolare interesse per gli internauti sembrano essere proprio le pagine relative alla campagna sul cosiddetto “sbattezzo” (argomento che tra l’altro già vede un’animata discussione sul nostro Forum). […] Il segretario nazionale dell’UAAR Giorgio Villella ci ha detto che nell’ultimo anno circa diecimila utenti internet hanno scaricato dal sito il modulo relativo. Quanti di questi lo abbiano poi effettivamente utilizzato ovviamente non è dato di sapere ma il numero in sé è indicatore di una tendenza. Villella si è mostrato per niente sorpreso del recente documento: «La Chiesa dice sempre, e lo insegna il catechismo, di essere per l’unione, per la comunità, per l’inclusione, e del resto “religio” vuol dire legare. In realtà, oggettivamente, ha fatto sempre una politica di separazione. Ha diviso gli uomini dalle donne, i cristiani dagli ebrei, gli eterosessuali dagli omosessuali e mentre ci sono altre confessioni, ad esempio i Valdesi, che questa divisione non la fanno più, la Chiesa Cattolica continua ad emarginare, da sempre. È la Chiesa che ha inventato il ghetto, dicendo che gli ebrei dovevano indossare un pezzo di stoffa gialla per essere distinti per strada. Per gli omosessuali ha fatto lo stesso, e finché ha potuto li ha messi al rogo. Oggi li esclude, cosi come esclude i portatori di handicap: chi aveva la poliomielite non poteva fare il sacerdote; se gli veniva dopo andava bene, altrimenti non poteva farlo. Oggi esclude gli omosessuali mentre se dovesse fare qualcosa dovrebbe cercare di tenere lontani i pedofili. Così facendo ottiene due piccioni con una fava: uno non si parla di pedofili e due si mettono tra i reietti gli omosessuali. Non si capisce davvero perché una persona adulta se non pratica il sesso debba essere escluso, etero o omosessuale che sia. Il messaggio che cercano di far passare che gli omosessuali poi sarebbero i preti pedofili, il che non è vero niente dal momento che la pedofilia e l’omosessualità sono due cose ben distinte». […]
L’articolo di Roberto Taddeucci è stato pubblicato su Gay.it

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