Istruzione vaticana sui seminaristi gay: la reazione di Grillini

“Ci importa poco o nulla di chi fa o non fa il prete se non fosse per l’enorme battage mediatico su di un documento intriso di omofobia e di livore antigay al limite del razzismo”. Questo il secco commento del deputato dei Ds, Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay. “Nonostante la promessa di ‘delicatezza’ verso gli omosessuali – sottolinea Grillini in una nota – il documento vaticano si lancia in ardite analisi sull’omosessualità ‘adolescenziale’, sulla ‘transitorietà’, sulla promessa del superamento dell’omosessualità entro 3 anni per fare il prete. In realtà l’identità delle persone è definita, come tutti gli psicologi sanno, entro i primissimi anni di vita, pertanto le analisi vaticane sono ridicole prima ancora che prive di fondamento”. “Ridicola” anche “la tesi secondo la quale gli omosessuali non sarebbero in grado di relazionarsi con ‘uomini e donne’ – continua – ma ancora più grave è il tentativo di trovare un ‘capro espiatorio’ per i gravissimi scandali sessuali che hanno visto protagonisti preti cattolici in tutto il mondo, scandali dei quali la gerarchia si deve assumere tutta la responsabilità essendo originati dall’imposizione dell’astinenza e della castità imposta ai preti stessi con l’obbligo del celibato, questo sì contro natura”. “In una organizzazione monosessuale come quella vaticana – aggiunge Grillini – dove vige una rigida separazione dei sessi con relativa supremazia maschile è evidente che la preoccupazione per ‘l’eccessiva’ omosessualità negli ambienti seminariali può turbare i sonni delle gerarchie”. “Il problema – conclude – è quello di una riforma profonda e di una democratizzazione vera della chiesa cattolica e non certamente quello di cercare comode scorciatoie indicando all’opinione pubblica capri espiatori del tutto estranei”.
Fonte: Virgilio News

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