La stampa nazionale è impaziente di vedere all’opera una corte profondamente rinnovata, presieduta dal giudice John Roberts. Come sottolinea la maggior parte dei giornali, il caso Ayotte v. Planned parenthood è particolarmente spinoso perché mette in discussione i limiti del diritto all’aborto. Una legge dello stato del New Hampshire stabilisce che le minori di diciotto anni debbano avvertire uno dei due genitori almeno 48 ore prima di sottoporsi a un aborto. Contro questa normativa si è schierata l’organizzazione Planned parenthood – che, oltre a gestire numerose cliniche abortiste e consultori, cerca di promuovere campagne d’informazione su sessualità e diritti della donna – perché la legge non prende in considerazione i casi di emergenza, in cui è impossibile attendere due giorni interi prima di procedere a un aborto. Planned parenthood ha infranto più volte le disposizioni del New Hampshire con l’appoggio di alcuni tribunali federali, secondo cui la legge sarebbe anticostituzionale perché non tutela il diritto alla salute della donna. Per questo, il procuratore generale dello stato Kelly Ayotte si è rivolto alla Corte suprema. […]
Fonte: Internazionale