È passato tra molte polemiche al Consiglio regionale dell’Emilia Romagna un testo, proposto dalla maggioranza di centrosinistra, in cui si invita la Regione a impegnarsi per «una corretta informazione sulle modalità di accesso» alla pillola abortiva Ru486. Ci sono voluti due giorni di discussioni per sciogliere il nodo sulla Ru, dopo che l’assessore alla sanità Giovanni Bissoni ha annunciato di voler aprire le porte all’uso del farmaco. Ben cinque le risoluzioni presentate: una dello Sdi, una degli altri partiti del centrosinistra, due di Forza Italia e una della Lega. Alla fine, con 25 voti favorevoli, 15 contrari e 4 astenuti, è passato il testo stilato dalla maggioranza. Tra gli astenuti si contano due consiglieri della Margherita e Paolo Zanca dello Sdi, autore di una risoluzione in cui si esprimeva consenso alle linee espresse dal documento dell’assessore regionale. Le due risoluzioni di Forza Italia chiedevano il blocco della sperimentazione e in una di queste – firmata da Luigi Francesconi e Fabio Filippi – si citavano espressamente le parole del Cardinale Ruini, secondo cui l’utilizzo della pillola abortiva «tende a non far percepire la natura reale dell’aborto». […]
Fonte: il Manifesto