Mercoledì aveva visto il Papa, Benedetto XVI, e con lui si era intrattenuto per qualche minuto, parlando di Teramo, prima di andare a far visita alla tomba di Karol Woytjla. Dal Santo Padre aveva anche portato i suoi diocesani e celebrato la Santa Messa nella basilica di San Pietro. L’ultima funzione ufficiale. Monsignor Vincenzo D’Addario, vescovo della diocesi di Teramo-Atri, è morto improvvisamente ieri mattina: stava pregando nella cappella privata della Curia quando, alle 7,30 circa, è stato colto da un malore. Un infarto fulmineo. Al suo fianco c’era suor Grazia, in raccoglimento con lui. Inutili i soccorsi. Monsignor D’Addario aveva 63 anni, era nato a Pianella e dal 19 ottobre 2002 si era insediato a Teramo. La scorsa settimana si era sottoposto ad un check up cardiologico, analisi ed esami strumentali. Soffriva di ipertensione, ma la visita non aveva evidenziato particolari anomalie di rilievo. La sera precedente era rientrato alle 21,30 da Roma dove aveva accompagnato 1.300 diocesani, tra i quali moltissimi giovani, in udienza dal Papa. Si era poi intrattenuto personalmente con il Pontefice e l’argomento della loro chiacchierata era stato anche il servizio pastorale assunto a Teramo. […]
Fonte: il Messaggero
Non è mai troppo bello parlare male dei morti: e questo non è nemmeno un sito dedicato all’umorismo all’inglese. Tuttavia, solo due giorni fa è stata ampiamente diffusa dai mass media la notizia che un bimbo sarebbe guarito dal cancro dopo aver incontrato il papa (sottacendo, peraltro, il ricorso alla chemioterapia). Quest’altra notizia proveniente da Teramo, invece, è passata sotto silenzio. La Chiesa cattolica sostiene di proclamare i miracoli “scientificamente”: bene, altrettanto scientificamente, cominci a utilizzare anche le “prove” di segno contrario.