La «libertà religiosa è ben lontana dall’essere ovunque effettivamente assicurata». È l’accusa fatta oggi da Benedetto XVI prima della preghiera mariana dell’Angelus in piazza San Pietro.
Ricordando il il documento dei padri conciliari sulla libertà religiosa, il papa ha detto che «in alcuni casi essa è negata per motivi religiosi o ideologici; altre volte, pur riconosciuta sulla carta, viene ostacolata nei fatti dal potere politico oppure, in maniera più subdola, dal predominio culturale dell’agnosticismo e del relativismo». […]
Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno
In parte il papa ha ragione: la libertà religiosa è ostacolata dai politici. Accade ad esempio in Italia, dove i politici sono prodighi di riconoscimenti nei confronti di una sola confessione. Ma per il resto il papa ha torto. Ci farebbe sapere in quali nazioni l’agnosticismo esercita un effettivo predominio culturale. Inoltre, Benedetto XVI avrebbe potuto ricordare cosa scrisse nel Sillabo un suo predecessore, “l’infallibile” Pio IX, che anatemizzò proprio la libertà religiosa. Vale la pena riportare un estratto del Sillabo.
Errori che si riferiscono all’odierno liberalismo.
LXXVII. In questa nostra età non conviene più che la religione cattolica si ritenga come l’unica religione dello Stato, esclusi tutti gli altri culti, quali che si vogliano.
LXXVIII. Però lodevolmente in alcuni paesi cattolici si è stabilito per legge che a coloro i quali vi si recano, sia lecito avere pubblico esercizio del culto proprio di ciascuno.
LXXIX. È assolutamente falso che la libertà civile di qualsivoglia culto, e similmente l’ampia facoltà a tutti concessa di manifestare qualunque opinione e qualsiasi pensiero palesemente ed in pubblico, conduca a corrompere più facilmente i costumi e gli animi dei popoli, e a diffondere la peste dell’indifferentismo.