Il movimento «santo subito» — per la beatificazione di papa Wojtyla — ha ora un pugno di oppositori: tredici esponenti del dissenso cattolico, teologi e scrittori, hanno lanciato un manifesto intitolato «appello alla chiarezza», per invitare chi ne sia convinto a fornire la propria «testimonianza contraria» alla «postulazione» della causa. L’appello è rivolto a «donne e uomini cattolici che danno una valutazione per molti aspetti negativa dell’operato di Giovanni Paolo II». […] L’«appello alla chiarezza» è stato presentato alla stampa — presso la sede dell’agenzia «Adista» — dall’ex abate di San Paolo Giovanni Franzoni e dall’ex docente salesiano Giulio Girardi. Tra i firmatari, oltre a loro, figurano: Jaume Botey, Casimir Martì e Ramon Maria Nogues (Barcellona), Josè Maria Castillo (San Salvador), Rosa Cursach (Palma de Mallorca), Casiano Floristan (Salamanca), Filippo Gentiloni (collaboratore del manifesto) e Josè Ramos Regidor (Roma), Martha Heizer (Innsbruck), Juan Josè Tamayo (Madrid), Adriana Valerio (Napoli). […] Pare che i promotori dell’appello abbiano chiesto anche la firma di Hans Küng, che non l’ha data, pur avendo un parere critico sul pontificato del papa polacco. Il movimento «Noi siamo Chiesa», che ha una posizione simile a quella di Hans Küng, al momento della morte di Giovanni Paolo II pubblicò un comunicato intitolato «Un papa e un pontificato pieni di contraddizioni», ma fino a oggi non ha fatto opposizione alla beatificazione.
L’articolo di Luigi Accattoli è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera