Le italiane abortiscono molto meno rispetto alle donne di altri paesi industrializzati, e il lieve aumento registrato lo scorso anno è il frutto di un fenomeno emergente e dirompente: quello delle donne immigrate che ormai in certe regioni sono un terzo di quelle che decidono di fermare una gravidanza. Il tasso di abortività, cioè il numero di aborti per mille donne fra i 15 e i 44 anni, pone l’Italia fra i paesi industrializzati che hanno questo valore più basso (10,2 nel 2002 e sceso al 9,7 ), settimi dopo la Federazione Russa (68,4), l’Ungheria (34,7), gli Usa (21), la Svezia (18), l’Inghilterra ed il Galles (16,2), la vicina Francia (13,1). L’elenco è pubblicato in uno studio dell’Istituto superiore della sanità che apparirà sul primo volume del 2006 di Ostetricia e ginecologia a gennaio prossimo. Nello studio si presenta un quadro epidemiologico nazionale aggiornato sull’interruzione volontaria di gravidanza, un contributo prezioso nel clima sempre rovente sull’argomento. […]
Fonte: il Giornale di Vicenza