Manifestazione delle donne, buon successo. E anche D’Alema scende in campo

Davanti al ministero della Salute, sul lungotevere, centinaia di donne (Cgil, Ds, Rifondazione, radicali, femministe storiche) ieri pomeriggio fermavano il traffico distribuendo volantini agli automobilisti. In mano striscioni eloquenti: «Vogliamo tutto, legge 194, consultori, RU-486». E ancora: «Sul nostro corpo la nostra parola». Protestavano, controllate a distanza dai poliziotti, contro l’istituzione della commissione parlamentare d’indagine sulla legge 194 e la proposta del ministro Francesco Storace di inserire nei consultori i volontari del Movimento per la vita . La mobilitazione delle donne culminerà il 14 gennaio prossimo a Milano con una grande manifestazione nazionale. Alla stessa ora, però, nell’aula magna dell’ospedale San Camillo-Forlanini, gremita di medici, donne e studenti, anche il presidente dei Ds, Massimo D’Alema, faceva sentire la sua voce al convegno dell’Ulivo «Difendiamo i consultori». Dapprima ironico: «Dov’è che si fanno più figli? Nei paesi forse dove ci sono i volontari del Movimento per la vita che presidiano i consultori? No, in Svezia, dove ci sono quei tremendi estremisti laici che sono i socialdemocratici. Saranno pure relativisti etici, gli svedesi (battuta per Ratzinger, ndr ) ma fanno figli eccome…». Poi, però, il tono di D’Alema è diventato duro: «In quest’ospedale, il San Camillo, lavorano con grande professionalità e passione tante persone – ha detto dopo la visita al reparto maternità -. L’idea che debbano venire dei fanatici a controllare come vanno le cose è particolarmente aberrante». […]
L’articolo di Fabrizio Caccia è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera

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