Un’espulsione che ha il sapore di una rivalsa. È così che il difensore di Mohammed Daki, l’avvocato Vainer Burani, giudica il provvedimento eseguito ieri nei confronti del suo cliente, il marocchino assolto il 28 novembre scorso in secondo grado a Milano dalle accuse di terrorismo internazionale e ricettazione di documenti falsi. Mentre il Viminale fa sapere di aver agito “per motivi di sicurezza e ordine pubblico”. “È stata eseguita ieri l’espulsione dal territorio nazionale dei sospetti terroristi Daki Mohamed (Marocco) e Gharsellaoui Mohamed Akremi (Tunisia) – si legge in un comunicato del ministero dell’Interno – per motivi di sicurezza e di ordine pubblico”. Sul conto di Daki Mohamed, così come sul conto di Gharsellaoui Mohamed Akremi, ha spiegato il ministro Giuseppe Pisanu, “sono stati accumulati e valutati scrupolosamente gravi indizi ed elementi probatori non sufficienti alla magistratura per una sentenza di condanna, ma più che sufficienti al ministro dell’Interno per stabilirne la pericolosità “. Il giudizio di pericolosità è stato formulato in base all’articolo 3 del cosiddetto decreto Pisanu antiterrorismo, poi convertito nella legge n.155 del 31/7/2005. […]
Fonte: Repubblica.it