Helen Percy, 39 anni, era stata sospesa dalla Chiesa di Scozia (presbiteriana) per aver avuto rapporti sessuali con un uomo sposato. Percy si è dimessa e ha dato avvio a un’azione legale per discriminazioni sessuali, in quanto analogo provvedimento non era stato preso nei confronti di un ministro di culto “responsabile” dello stesso peccato. Il problema è che le leggi sul lavoro vigenti nel Regno Unito non proteggono in alcun modo il clero, il cui datore di lavoro sarebbe… Dio stesso. Il caso è intrigante e su di esso è atteso questa settimana un pronunciamento della House of Lords.
Un articolo (in inglese) di Lorna Martin è stato pubblicato sul sito dell’Observer
In Italia il problema non si pone nemmeno: le discriminazioni, specialmente dal punto vista della carriera, nei confronti delle religiose sono non solo ratificate per legge ma, cosa ancora più grave, supinamente accettate dalle dirette interessate.