Dopo ventidue minuti di agonia, la fine di Williams è arrivata. L’ex leader dei Crips, gang di Los Angeles tra le più feroci, è stato giustiziato a mezzanotte e 35 ora locale, le 9.35 in Italia, nella camera della morte del penitenziario di San Quintino, nella baia di San Francisco, dove gli è stata praticata in vena un’iniezione letale. Al macabro rituale hanno materialmente assistito in tutto 39 testimoni, tra cui diciassette giornalisti e cinque persone scelte direttamente dall’interessato, oltre ad alcuni parenti delle quattro vittime uccise da Tookie.
[…]
Le sue ultime speranze sono svanite lunedì pomeriggio quando il governatore della California Arnold Schwarzenegger gli ha negato la grazia e quando la Corte Suprema ha respinto un suo ultimo appello.
«Stanley Williams insiste nel dichiararsi innocente e nel dire di non dovere scuse o provare rimorso per l’uccisione delle quattro vittime del caso», ha scritto Schwarzy nelle motivazioni alla base della sua decisione. «Senza delle scuse o un pentimento per queste uccisioni senza senso e brutali non ci può essere redenzione. Sulla base di prove sempre più consistenti, non c’è ragione di mettere in discussione la decisione della giuria o del sorgere di dubbi o serie riserve sul verdetto e sulla pena di morte inflitta a Williams», è quanto si legge nel documento diffuso dal governatore californiano.
[…]
Condannato a morte nel 1981 per l’uccisione di quattro persone, Williams si è sempre detto innocente. In prigione, l’ex leader della gang dei Crips ha rinnegato il suo passato violento, ha scritto libri per bambini ed è anche stato proposto per il Nobel per la pace.
L’articolo è apparso sul sito del Corriere della Sera.