Il circolo UAAR di Palermo si rammarica della decisione del Rettore di Palermo di concedere l’uso dell’aula magna dell’Ateneo per la celebrazione della messa di Natale e del suo rifiuto di accogliere le argomentazioni che sono state addotte per chiederne la revoca. In primo luogo non si è laici se non si è coerenti con il principio fondamentale della separazione tra Stato e Chiesa. Ebbene, quando in presenza delle centinaia di chiese che esistono a Palermo il Cardinale, non tenendo conto delle stesse indicazioni liturgiche che stabiliscono che soltanto in caso di “bisogno” si possono utilizzare spazi e locali non “consacrati”, insiste nel voler tenere messa nell’aula magna, lo scopo non può essere che quello di marcare e caratterizzare il territorio pubblico con insegne e riti religiosi. Non si vede altro scopo dal momento che il personale universitario viene sottratto agli uffici ed avviato ad una cerimonia che è una manifestazione politica della Chiesa più che un momento di comunione dei credenti. È del tutto inaccettabile l’offerta del Rettore di concedere la sala a tutte le religioni. Prima di tutto appare insincera perchè non esiste possibilità di celebrare culti di altre fedi cristiane o musulmane nell’Aula Magna. Gli ebrei pregano nelle loro sinagoghe e non hanno sguardi occhiuti sullo istituzioni pubbliche; lo stesso vale per i protestanti delle varie appartenenze. Anche gli studenti sbagliano quando cadono ingenuamente nella trappola del pluralismo religioso non rendendosi conto che il multiclericalismo aggrava ed umilia ancora di più l’istituzione pubblica che deve essere garantita a tutti ma non ceduta a tutti. Il circolo UAAR di Palermo non è mosso da sentimenti anticlericali. Ognuno e tutti dobbiamo essere liberi di vivere le nostre scelte religiose. Ma queste debbono essere private e comunque relative alla comunità dei credenti e non invadere il territorio laico dello Stato che deve essere salvaguardato a garanzia anche degli stessi cattolici.
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