Rischia la multa – ma si può anche arrivare alla condanna al carcere – il parroco che esagera nel far suonare le campane e i rintocchi dell’orologio del campanile. Lo sottolinea la Cassazione (sentenza 46177) che ha reso definitiva l’ammenda di 200 euro per un parroco siciliano, Massimo D.N. (37 anni), processato dal Tribunale di Siracusa perchè rendeva impossibile la vita delle persone che abitavano vicino alla chiesa.
Il religioso – dalle otto della mattina e per tutta la giornata – faceva rintoccare l’orologio campanario alle ore e ai quarti e, per di più, amplificava il suono della campana agli orari di funzione con decibel che, “per intensità e frequenza”, erano risultati di gran lunga “superiori al limite stabilito per il periodo diurno”.
Con tutto questo rumore il sacerdote comprometteva “seriamente il riposo e le occupazioni di chi risiedeva nei pressi della chiesa”. Per questo il giudice monocratico di Siracusa, con verdetto dello scorso 23 febbraio, lo aveva condannato all’ammenda – concedendogli le attenuanti generiche – per aver violato l’art. 659 del codice penale che “punisce il disturbo delle occupazioni o del riposo”. Oltre a dichiarare “inammissibile” il ricorso del parroco, la Suprema Corte lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di 300 euro alla Cassa delle ammende.