L’infibulazione è diventata un reato penale

L’infibulazione da ieri è reato e può costare fino a 16 anni di carcere. Il Senato ha dato il via libera definitivo e unanime alla legge che vieta la mutilazione genitale femminile. Chiunque praticherà l’infibulazione sarà punito con la reclusione da 4 a 12 anni. La pena aumenta di un terzo se la mutilazione è compiuta su una minorenne e quando è eseguita per fini di lucro. I medici scoperti a praticarla rischiano l’interdizione dalla professione da 3 a 10 anni. La legge prevede anche campagne di informazione tra gli immigrati e nei consolati italiani nei paesi dove è praticata l’infibulazione, al momento della concessione del visto. In Italia sarebbero 45 mila le ragazze provenienti da paesi dove l’infibulazione è ancora praticata. Nel mondo le donne che hanno subito mutilazioni genitali sono 130milioni. Il sì definitivo è definito da Stefania Prestigiacomo, ministro delle Pari opportunità, «un atto che qualifica il nostro Parlamento». Soddisfatta la radicale Emma Bonino: «Con l’approvazione definitiva del Senato della legge sull’infibulazione, finalmente il nostro paese si è dotato di uno strumento indispensabile per contrastare una delle pratiche ancestrali più cruente e nocive per la salute fisica e psichica delle donne e delle bambine che la subiscono».
Fonte: l’Arena

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