Nel suo primo messaggio natalizio, Benedetto XVI ha auspicato per l’ennesima volta che l’Italia mantenga le proprie radici cristiane, che si fonderebbero proprio sul Natale. Queste le sue parole:
Buon Natale ai romani e agli abitanti dell’intera nazione italiana, alle autorità e ai responsabili delle pubbliche istituzioni, alle famiglie, alle diverse comunità e a coloro che vivono in ogni ambiente sociale. […] Possa il popolo italiano mantenere sempre viva la memoria di questo evento su cui poggia quell’eredità cristiana che ha fecondato la tradizione, l’arte, la storia e l’intera cultura dell’Italia.
Fonte: Repubblica.it
Ma il Natale è ancora percepito come una festa cristiana? Sono anni che si discute dell’impronta consumista che lo avvolge sempre di più. Esiste un ulteriore aspetto che andrebbe affrontato: nonostante gli auspici vaticani, l’Italia (e più in generale la società europea) è non solo sempre più secolarizzata, ma è anche sempre più pluralista. Il “cristianismo” culturale sempre più diffuso nel nostro paese impedisce forse di discuterne liberamente. Quest’anno non sembra siano nate controversie sui presepi e sui canti natalizi nelle scuole, ma non è ancora chiaro se ciò sia avvenuto per maggior rispetto di chi non ha la stessa opinione della maggioranza, oppure, al contrario, per la rassegnazione da parte del corpo docente a tentare strade alternative. Per sprovincializzarsi un po’, può essere utile leggere cosa succede appena passato il confine, in Svizzera.
Un articolo di Jean-Michel Berthoud (in italiano) sul Natale multiculturale in Svizzera è stato pubblicato su Swissinfo
Un commento sul Natale in Asia è stato invece diffuso dall’agenzia Reuters. Significativo il titolo “Buddhista, induista, musulmana o atea, l’Asia si è annessa il Natale”.
L’articolo di Nur Dianah Suhaimi è stato ripreso (in francese) sul sito del Nouvel Observateur
Gli auspici vaticani, visti dal continente più esteso del mondo (e, nello stesso tempo, anche il continente con la minor presenza cristiana), sembrano essersi realizzati al contrario. La festa si diffonde, ma è la festa del Babbo Natale inventato dalla Coca-Cola, e non ha più alcuna radice cristiana. Del resto, non bisogna mai scordarsi che lo stesso Natale cristiano, come data e come rito, ha profondissime radici nei culti delle religioni misteriche dell’anticichità classica, a loro volta concepiti sui preesistenti riti legati al solstizio d’inverno. Una festa che si rinnova incessantemente, dunque, ma che nessuna religione o ideologia è mai riuscita a fare propria.