«Mi propongo di sostenere i valori occidentali e della cultura giudaico-cristiana. Dobbiamo svegliarci, riaffermare e difendere i principi umani e religiosi su cui è nata e cresciuta l’Europa. Mi impegnerò sui temi dell’Europa e della bioetica che sono trascurati o trattati malissimo dalla sinistra, talvolta anche dalla destra. Girerò l’Italia da Nord a Sud. Ricevo decine di inviti e ogni volta trovo migliaia di persone. Questi argomenti sono molto sentiti. Prendiamo l’aborto. È stato dipinto come una conquista di civiltà e un diritto della donna. Ma esso comporta la soppressione di una vita umana, e allora bisogna considerare anche i diritti della coppia e del povero feto che viene ucciso. […] Chi parla di ingerenza della Chiesa non tiene conto di un fenomeno nuovo, lo straordinario risveglio religioso che testimonia un grande bisogno di spiritualità. I segni rivelatori si sono manifestati prima con papa Wojtyla, acclamato da folle immense, si ripetono con papa Ratzinger che richiama un numero di fedeli anche maggiore, e hanno dominato la seconda campagna elettorale del presidente Bush. C’è una domanda di guida spirituale e morale, che la politica non è in grado di soddisfare. […] La notte di Natale a Nassiriya, alla messa celebrata sotto un tendone da monsignor Bagnasco, nel vedere 25 soldati ricevere la cresima, mi sono commosso come quand’ero bambino».
L’intervista di Marco Nese a Marcello Pera è stata pubblicata sul sito del Corriere della Sera
Anche noi ci commuoviamo, ma di tristezza, per le sorti della laicità dello Stato, abbandonata in simili mani.