«L’embrione non è persona umana, perchè si possa parlare di persona umana deve esser presente un sistema nervoso formato, completo e funzionante». È quanto afferma il Premio Nobel per la Medicina, Rita Levi Montalcini. «Per parlare di persona umana deve essere presente un sistema nervoso formato, completo e funzionante e questa attività non c’è ancora nell’embrione che nelle prime due settimane di vita intrauterina, consiste in un insieme di cellule indifferenziate, privo di attività cerebrali che danno la possibilità di pensare, reagire, di soffrire e gioire come si verifica dopo la nascita»
Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno
La scienza ha le sue regole, ma sono le regole della natura e dell’uomo, non della Chiesa: l’embrione e’ un piccolo numero di cellule indifferenziate, privo di attivita’ cerebrali indispensabili a interagire con l’ambiente e pensare. È questa l’opinione del 92enne Premio Nobel per la Medicina e direttore del Salk Institute For Biological Studies di La Jolla in California dove si trasferira’ definitivamente Renato Dulbecco che d’accordo con l’altro Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini, smentisce la credenza religiosa, “ma non scientifica: embrione uguale inizio della vita umana”. […]
Secondo Luigi Lombardi Vallauri, docente di filosofia del diritto all’Universita’ di Firenze, “la vita, per la Chiesa, sta diventando quella della cellula zigote e del nascituro a breve: vista l’impossibilita’ di far concorrenza al diritto internazionale e statale, alla Chiesa non restano che l’embrione, il sesso e l’eutanasia per erogare sensi di colpa e promesse di redenzione”. […]
Lancio AGI
E, per divertirsi un po’, dopo questa “full immersion” nei microscopi”
una vignetta di Vauro è stata pubblicata sul sito del Manifesto