Germania, un test per i musulmani

Linea della fermezza radicale nel Baden-Wuerttemberg verso i musulmani che chiedono la cittadinanza tedesca. Il ricco Land conservatore del sudovest tedesco, ha scelto per primo una misura drastica che scatena polemiche nel paese. Il governo di Stoccarda chiede dal primo gennaio a ogni un musulmano che provenga dai paesi della Conferenza islamica e voglia divenire tedesco di sottoporsi a un colloquio e rispondere a un questionario per provare la sua identificazione con la democrazia laica, con la parità tra donna e uomo e con il rifiuto della violenza, valori costitutivi della Germania di oggi. “Rischiamo di creare un sospetto generale verso i musulmani”, nota il ministro dell’interno socialdemocratico di Berlino, Erhart Koerting. La sinistra radicale (i neocomunisti dell’est e Lafontaine, opposizione) parlano di discriminazione. […] Il questionario chiede: cosa pensa di chi dice che la moglie deve obbedire all’uomo, e che l’uomo ha ragione a picchiarla se non obbedisce? È giusto decidere chi i figli debbano sposare? È giusto impedire a moglie e figlia di vestirsi all’occidentale? Cosa pensa degli attentati dell’11 settembre? Cosa pensa delle affermazioni secondo cui gli ebrei sono responsabili di tutti i mali del mondo? Aderirebbe a un partito vietato perché anticostituzionale? Voci radicali della sinistra parlano di discriminazione, ma l’ala riformista della Spd (come Peter Schneider, di cui pubblichiamo un articolo) propone invece da tempo che la premessa dell’integrazione dell’Islam in Europa è chiedere ai musulmani residenti un’esplicita adesione ai valori costitutivi europei.
L’articolo di Andrea Tarquini è stato pubblicato sul sito di Repubblica

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