Le donne sono tornate, in tante, determinate a difendere quella che è stata una delle tappe fondamentali dell’emancipazione, la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. A Milano non basta piazza Duomo a contenere tutti quelli che sono scesi in piazza per la 194. E c’è il solito balletto di cifre: sono 60 mila i partecipanti per la questura, almeno 200 mila per gli organizzatori. Ma a togliere dubbi sul successo dell’iniziativa è il colpo d’occhio sulla piazza milanese, stracolma di gente. Con in testa lo striscione “Siamo uscite dal silenzio”, il corteo è partito da piazza duca d’Aosta ed è arrivato in piazza Duomo, deputata agli interventi dal palco, con un continuo afflusso di persone. Secondo la questura in tantissimi sono arrivati a manifestazione iniziata alla stazione di Milano e si sono affrettati a raggiungere la piazza. Nel corteo soprattutto donne, ma molti anche gli uomini e i bambini. Tra i simboli quelli di Cgil (presenti tutte le segreterie nazionali della confederazione), Prc, Pdci e Ds. Negli striscioni ha prevalso il tema della libertà di scelta, con frecciate all’ingerenza della chiesa. “La libertà femminile all’origine della vita”, “Libere di scegliere”, “No al controllo del corpo della donna”, “Giù le mani dalla 194”, “Attenti, le donne votano di pancia” e “Vogliamo la Papessa” , alcuni degli slogan. In piazza Duomo è toccato all’attrice Ottavia Piccolo aprire gli interventi dal palco: “Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare” ha esordito citando Federico Fellini per poi aggiungere: “Siamo qui per questo”. La manifestazione di Milano si è poi unita a quella di Roma per i Pacs, con un collegamento con il palco nella capitale. […] Emma Bonino, leader del partito Radicale ha detto che “la manifestazione di oggi non è un amarcord degli anni ‘70 con molti uomini. È l’espressione della società italiana in cui la gente si è resa conto che le molestie clericali hanno superato i limiti”.
L’articolo è apparso sul sito di Repubblica