Nessuna modifica alla legge sull’aborto, ma solo un potenziamento delle attività dei consultori. Il presidente della Commissione affari sociali della Camera, Giuseppe Palumbo (FI), ha presentato i risultati dell’indagine conoscitiva sulla applicazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza. Il documento finale verrà votato giovedì prossimo al termine del dibattito. Con il voto di giovedì in commissione Affari sociali della Camera, si chiude la vicenda dell’indagine conoscitiva sull’applicazione della legge 194 sull’interruzione della gravidanza, indagine avviata a inizio del dicembre scorso dopo accese polemiche. Palumbo ha sollecitato agli altri parlamentari proposte e integrazioni eventuali, in modo da giungere, attraverso il dibattito che si svolgerà domani, e nella votazione conclusiva di giovedì, all’approvazione di un testo, che ha auspicato sia condiviso dalle diverse parti. Grazia Labate, capogruppo dei Ds in commissione, ha preso atto del fatto che su questo argomento “è cambiato il clima”, anche se il documento dopo 5 anni di legislatura, ha sottolineato, “non sembra soddisfacente”; quanto ad arrivare a un testo condiviso, si è riservata di vedere quali proposte verranno eventualmente accolte e inserite. Nel documento si rileva che nelle interruzioni volontarie di gravidanza si è registrato un calo costante fino al 2003 (132.178 interventi quell’anno) mentre i dati provvisori del 2004 mostrano una leggera crescita con 136.715 casi relativi non solo alle donne immigrate, ma anche a parte alla popolazione residente. Nel complesso, è confermata la riduzione al ricorso dell’interruzione di gravidanza fra le italiane mentre aumenta il tasso fra le extracomunitarie. Sui consultori, che devono assistere le donne nel difficile percorso, Palumbo ha sottolineato che il loro ruolo è insufficiente. Dovrebbero essercene uno ogni 20.000 abitanti, ma la media nazionale è di 0,86, con carenze specialmente al Sud e nelle Isole. Inoltre, non ci sono dati rilevanti sul personale in servizio e sulle diverse figure utilizzate. […]
Fonte: Affari Italiani