Il tribunale di Viterbo alla ribalta della cronaca internazionale: finisce sotto le luci dei riflettori di tutto il mondo la lunga querelle giuridica in ballo tra uno scrittore ed un sacerdote, con oggetto l’esistenza storica della figura di Cristo. Sono arrivati addirittura dall’Arabia Saudita (Al Arabyia) e dagli Stati Uniti (Cnn), nonché da Brasile, Argentina, Germania e Olanda, i giornalisti – c’erano le agenzie di stampa Reuter, Ap e Ansa – che ieri mattina hanno raggiunto il palazzo di giustizia della città dei papi per non perdere la chiusura, o forse l’approdo in fase di dibattimento, di quella che ormai è diventata una vicenda giudiziaria di interesse internazionale. Vale a dire la disputa sulla storicità di Gesù di Nazaret, che vede come protagonisti il settantacinquenne parroco di Bagnoreggio, don Enrico Righi (difeso dall’avvocato Severo Bruno), accusato di abuso della credulità popolare e di sostituzione di persona . […] Appostato fuori dell’aula 3 del tribunale, l’esercito di cronisti ha atteso la fine dell’udienza – svoltasi a porte chiuse – per conoscerne l’esito. È ancora presto però per sapere se don Righi sarà indagato per abuso della credulità popolare e sostituzione di persona, o se il caso verrà archiviato – come già accaduto in passato, anche se quella volta la querela era contro ignoti – perché il gip Mautone si è riservato di decidere. Se ne saprà di più tra qualche giorno.
L’articolo di Michela Finesi è stato pubblicato sul Messaggero
Giornalisti di tutto il mondo, tranne evidentemente gli italiani. A parte la cronaca locale del Messaggero, nessun quotidiano ha infatti ripreso la notizia (qualunque giudizio se ne voglia dare). Che una cappa di piombo stia calando sulla libertà di stampa in Italia? Forse è meglio cominciare a studiare seriamente le lingue straniere.
L’articolo di Barbara McMahon (in inglese) è stato pubblicato sul Guardian
L’articolo di Eric Jozsef (in francese) è stato pubblicato su Libération