Fumetto danese, proteste islamiche di massa

Si è estesa anche all’Iraq la protesta contro Danimarca e Norvegia per le caricature del Profeta Maometto pubblicate da due giornali scandinavi, che hanno già provocato una seria crisi diplomatica tra la Danimarca e l’Arabia Saudita. Il 10 gennaio scorso la pubblicazione cristiana norvegese Magazinet, in segno di solidarietà nei confronti del quotidiano conservatore danese Jyllands-Posten, ha ripubblicato le strisce satiriche inizialmente apparse sul periodico di Copenhagen, che ritraggono il Profeta Maometto con in testa un turbante-bomba e occhi satanici. La protesta, boicottaggio di merci incluso, si è indirizzata dunque anche nei confronti della Norvegia. Ieri, durante la preghiera del venerdì, numerosi imam sciiti e sunniti si sono scagliati contro il fumetto, mentre nella cittadina di Qadimiyah, a nord di Baghdad, un centinaio di giovani ha manifestato brandendo il Corano al grido di «Non c’è Dio che Dio, Maometto è il suo profeta». Lo sceicco di Qadimiya, Hazem al Aaraji, ha definito il cartone «un attacco all’islam». Una coalizione di partiti sunniti, raggruppati in seno al Fronte della Concordia nazionale, aveva denunciato già nei giorni scorsi le caricature chiedendo all’Occidente di «mettere fine alla dissoluzione dei costumi», mentre il partito islamico ha inviato da parte sua messaggi al Primo ministro, Ibrahim Jaafari, e al ministro degli esteri, Hoshyar Zebari, ai quali chiede di esigere spiegazioni e scuse ai governi danese e norvegese.
Fonte: il Manifesto

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