Un giro d’affari pari a 27 milioni di dollari solo nell’anno 2004. L’uomo d’affari in questione non è uno personaggio qualsiasi, è piuttosto un «unto dal Signore» e dichiara alla rubrica del giornale on line CnnMoney: «Èstato Dio a dirmi di fare questo lavoro, sto esegendo solo un suo desiderio». È noto che il presidente George W. Bush è stato rieletto – nel suo secondo mandato – con il contributo decisivo dei gruppi cattolici e cristiani di destra americani. Il suo dettato economico è stato sempre più quello della destra neo-conservatrice statunitense che ha associato, nel corso degli anni, sacralità ad affari. Il mercato sta alla fede ma il primo è un compito predestinato. Tanto che la parola o il verbo di Dio o della Bibbia («l’ho fatto perché mi è stato instillato nel mio cuore») precede ormai qualsiasi pronunciamento politico come pure qualsiasi operazione di natura commerciale. Anche se la gestione non è pienamente a posto, anche se questa conduzione dell’azienda – il suo esito, i suoi rendimenti – sono tante volte a discapito di coloro che sono occupati. Persone prescelte, senza correre rischi di contaminazione razziale. I Ceo – i presidenti, non più proprietari di impresa – e gli amministratori delegati usano ormai questo linguaggio divino per spiegare fortune e sfortune; il loro lavoro è diventato «il destino» che stanno realizzando, non per propria scelta, ma comandati dall’Altro. I neo-cons sono organizzati in rete e quando possono realizzano affari trasversalmente. Sempre la rubrica della CnnMoney rende noto che «ad esempio, la Shepherd’s Guide si pubblica in 5 milioni di esemplari l’anno e viene distribuita in più di 100 supermercati della nazione». Oltre la partecipazione e la direzione nelle società, cresce la vendita di materiale propriamente cristiano-cattolico. Si calcola che, nel 2008, potrebbero essere vendute circa 8 miliardi di riproduzioni di Cristo e degli apostoli (quelli che da noi sono i «santini»). Si sono sviluppati sempre più network esclusivi e i cristiani sono propensi a guidare le loro imprese come se fossero sotto dettato divino. Quando una società va male negli affari è sempre il «volere di Dio che si sta realizzando».
Fonte: ilManifesto.it